Marketing online: il punto di partenza sono i contenuti
Cosa significa per le aziende fare marketing con i contenuti
Dare una risposta esaustiva alla domanda “cos’è il content marketing” non è sempre facile neppure per i marketing manager più veterani.
Certo è che il content marketing ha decisamente messo ko il settore dell’advertising tradizionale per dare vita ad una forma di marketing basata sulla creazione e la condivisione di contenuti finalizzati all’acquisizione e alla fidelizzazione dei clienti.
“The content is king” è lo slogan ufficiale, ormai quasi ridondante che domina qualsiasi strategia di web marketing.
Ogni attività di content marketing va misurata sul medio e lungo periodo ed inserita in un preciso di piano d’azione che mira ad ottenere:
- brand awareness
- lead generation
- acquisition
- customer retention
Ma come devono essere i contenuti offerti ai vostri potenziali clienti all’interno di una strategia di web marketing?
- pertinenti
- utili
- contestuali
- collegati
Una strategia di content marketing ben studiata, integrata in un piano di web marketing con un sito user friendly, campagne di Google advertising di successo, campagne di Facebook e Instagram ben gestite e anche il suggerimento di far diventare il vostro business multicanale e omnicanale, può cambiare le sorti di un’azienda.
Perché fare content marketing e come essere efficaci
I motivi principali per cui alla base di ogni strategia di web marketing c’è il content sono:
- Il cambiamento del processo di acquisto fondato oggi essenzialmente sulla nuvola di parole che si crea attorno ad un prodotto e inizia così a renderlo noto, le recensioni lunghe e motivate di acquirenti e influencer del settore, le descrizioni dettagliate capaci di soddisfare tutta la sete di informazioni dei potenziali clienti, oggi ormai sempre più esperti
- L’acquisto è diventato una vera e propria esperienza: siamo passati dalle tecniche pubblicitarie martellanti e invasive a tecniche che cercano il permesso, il commento, la condivisione, al punto tale che saranno loro, i tuoi potenziali clienti, a cercarti e desiderare di acquistare quello che vendi
- E’ prassi consolidata ormai prima di fare un acquisto confrontare i prezzi, gli shop, i feedback…ma tutto questo non basta: se il contenuto non viene curato al punto tale che il tuo sito si posizioni in alto nelle ricerche nulla potrai affinché i tuoi potenziali clienti ti trovino
- I consumatori diventano i tuoi produttori di contenuti, se tu produrrai e darai loro quello che desiderano, diveranno loro stessi insieme a te produttori di contenuto, ambasciatori e voci in grado di far crescere o affossare il tuo business
Detto questo, puoi avere il miglior contenuto di sempre, ma se rimane nascosto nella vetrina di un negozio di periferia, nessuno lo conoscerà mai, quindi tutte le volte che dovrai scrivere un contenuto ti toccherà seguire le regole della Seo Copywritng, e dovrai distribuirlo laddove il tuo pubblico si raduna: nei motori di ricerca (Google, Bing), nei social (Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest), nei forum e in tutte le community dove gli utenti si incontrano.
Come creare una content plan coi fiocchi
La creazione di un piano di content marketing si basa sulla definizione degli obiettivi da raggiungere, l’analisi del target di riferimento, la scelta dei canali e una programmazione precisa delle attività da svolgere.
In maniera altamente operativa dovrai stilare un vero e proprio calendario in cui definisci giorno per giorno o settimana per settimana o anche mensilmente quali argomenti trattare, un panel keyword di riferimento ottenuto dopo un’attenta analisi dei competitor, dei volumi di ricerca sullo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Adwords ed eventuali link di approfondimento.
Come evitare la saturazione dei contenuti
Content is king è vero, ma siamo anche nel 2018 e il digitale ha fatto passi da gigante per cui oggi è difficile ammetterlo ma sono state create così tante quantità di contenuti che manca il tempo a disposizione per leggerli tutti.
Uno studio condotto da Buzzsumo ha rivelato che il 2017 è stato letteralmente l’anno del dimezzamento delle condivisioni dei contenuti sui social media. La notizia lascia sgomenti se si pensa che lo stesso studio condotto nel 2015 ha fatto emergere che la media di condivisione dei contenuti sui social è passata da 8 del 2015 a 4 del 2107.
Le spiegazioni principali di questa rivoluzione sono:
- aumento della competizione
- cambi dell’algoritmo di Facebook
- intensificazione del private sharing, ovvero l’avvento del dark social caratterizzato dall’uso smodato di messanger, whatsapp, wechat..
E’ risaputo ormai infatti che gli utenti ricercano contenuti tramite una varietà di canali non più solo costituita da Facebook e Google ed è necessario notare che una ricerca condotta da Hubspot abbia rivelato che lavorare sulla propria pagina web, sulla newsletter e sulla SEO stanno diventando elementi sempre più fondamentali e importanti.
LinkedIn ha visto aumentare la condivisione di contenuti sul proprio canale del 60% anno dopo anno in virtù proprio dell’autorevolezza dei contenuti stessi. Pare infatti che quella che stiamo vivendo sia l’epoca d’oro di Linkedin, soprattutto laddove si gestisce il profilo di un professionista o di un consulente e non di un’azienda, è stato provato che pubblicato uno stesso contenuto sia su Facebook sia su Linkedin, senza necessità di sponsorizzazioni, riceva un numero decisamente superiore di visualizzazioni, condivisioni ed engagement.
Detto questo, possiamo ufficialmente decretare che stiamo assistendo ad una fase di maturazione del content marketing, in cui i post in modalità clickbait o simili risultano essere drasticamente penalizzati non solo dall’algoritmo, ma dagli stessi utenti. La grande notizia invece è che la ricerca dei contenuti di qualità continua invece ad aumentare.